Producer | EiE Film
Chi sei?
Sono originario di Torino, dove EiE film, la mia società di produzione, ha tuttora sede. Ho la classica vita del pendolare, mi divido tra Levico (dove vive la mia compagna) e Torino, all'incirca una settimana qui e una in Piemonte.
Di cosa ti occupi?
Ho iniziato a lavorare nell'ambito della produzione audiovisiva per caso. Nel 2008, un caro amico giornalista cercava un ricercatore per un progetto di documentario sugli anni'70 a Torino. Io venivo da un percorso di studi in Lettere Antiche, avevo una certa dimestichezza - per non dire pedanteria - con gli archivi e con la scrittura. In breve, il progetto piacque e divenne il nostro primo documentario, "Anni Spietati", da cui nacque una serie per Rai 3 e anche un libro per Laterza. Per 8 anni ho fatto l'autore di documentari occupandomi principalmente di contenuti storici e letterari, fino a quando nel 2015 insieme a due soci ho avuto occasione di acquisire una storica società torinese, EiE film. Da allora sono passato sempre più a fare il produttore, mantenendo un occhio di riguardo per la parte autoriale dei nostri progetti.
Qual era il lavoro che sognavi da piccolo? Quello che stai facendo è quello che avresti sempre voluto fare?
Non ricordo chiaramente cosa volessi fare da piccolo. Fino ai 15 anni ho giocato nelle giovanili della Juve, quindi suppongo di avere accarezzato il sogno di fare il calciatore. Una cosa che mi ha sempre connotato è stata la curiosità per il mondo della conoscenza letteraria, storica, linguistica, musicale, politica. Diciamo che nei suoi aspetti più interessanti il mio lavoro di produttore mi consente di continuare a occuparmene. Per quanto la maggior parte del tempo la si trascorra, ahimè, a cercare di far quadrare i conti.